Proprio come per aziende e prodotti, il personal branding mira a creare un marchio personale, esaltando le qualità, peculiarità e competenze di una persona. Utilizzando le tecniche del marketing aziendale, si crea un’identità che possa spiccare nel mercato di riferimento e si crea una personal brand reputation.
Se vogliamo racchiudere il tutto in una definizione possiamo dire che il personal branding è l’arte di promuovere sé stessi.
A chi si rivolge il personal branding?

Cominciamo con il definire chi può trarre vantaggi dal personal branding, e la risposta è semplice: praticamente tutti! Nel mondo del business, se sei un manager hai bisogno di tenere alta la tua reputazione online, per confermare con la riprova sociale le tue qualità. Ma anche se sei un giovane che si affaccia al mondo del lavoro otterrai enormi benefici da un’azione di marketing personale, ancora più di un professionista affermato. Sempre più spesso vengono inviati curriculum “gonfiati”, nei quali sono inserite caratteristiche che non rispecchiano esattamente le qualità del candidato. Per questo motivo i recruiter, prima di prendere seriamente in considerazione il tuo CV, cercano informazioni online su di te e sulle tue reali skills. Se hai fatto un buon lavoro di personal branding, sei tu che mostri le tue qualità e caratteristiche peculiari che ti distinguono da un qualsiasi altro candidato.
Ok, tutto molto bello, ma se non mi interessa il mondo del business classico, o se non sono interessato ad un’assunzione a lungo termine? Come dicevamo, il personal branding può aiutare tutti. Sei un freelance e lavori a progetti? Crea la tua reputazione mostrando le tue migliori collaborazioni, fai vedere la tua creatività e competenza. Inoltre, restando attivo su blog o pagine di settore, ti farai notare da potenziali clienti che ti contatteranno direttamente.
Sei un artista o hai un lavoro creativo? Se sei un DJ fai vedere quante persone vengono ai tuoi party e come si divertono, sicuramente non passerà inosservato ad organizzatori di eventi o gestori di locali. Sei uno scrittore? Crea una community intorno al tuo blog, dove ti potrai esprimerti e dimostrare le tue qualità di narrazione. Un disegnatore? Fai vedere come sei poliedrico o esalta il tuo stile, fai sapere a quanti comics ti hanno invitato o se tieni dei corsi di disegno. Influencer? Prima di essere contattato da un’azienda, devi costruire il tuo personal brand molto forte a 360 gradi.
Perché fare personal branding
Molte persone si limitano a registrarsi su siti e portali dedicati al lavoro, al massimo inserendo un annuncio nel quale si propongono per un determinato lavoro, e restano in attesa di essere contattati. Ma proprio perché la massa si muove in questo modo, difficilmente riuscirai ad ottenere dei risultati. C’è bisogno di spiccare tra la massa ed attirare l’attenzione di clienti e recruiter.

Come abbiamo detto, il personal branding esalta le tue qualità, mostra cosa sai fare e soprattutto dimostra quali benefici porti ai tuoi clienti e perché dovrebbero scegliere te e non un tuo concorrente. Così come scegli un brand piuttosto che un altro in base all’identità che gli è stata costruita intorno, allo stesso modo un cliente deve sceglierà te grazie alla reputazione che hai saputo costruire intorno alla tua immagine. Ma ricordati sempre una cosa fondamentale: tu puoi creare i migliori contenuti ed essere presente su tutti i canali social e preparare le basi, ma la tua vera reputazione verrà costruita dagli altri. È l’opinione della community che riuscirai a creare intorno al tuo brand che crea e conferma la tua reputazione, quindi non fare il grave errore di sottovalutare l’opinione degli altri o di cedere alla tentazione di salire in cattedra a dare lezioncine al tuo pubblico. Oltre a dimostrare le tue competenze, devi creare empatia nelle persone che ti seguono e creare relazioni stabili e durature.
Come fare personal branding
Come per i brand aziendali ed i prodotti, anche il personal branding richiede una strategia ed un marketing plan. I campi d’azione sono diversi: analisi, pianificazione, sito/blog e relativo SEO, social media, content marketing, comment marketing e molto altro…
Analisi delle caratteristiche
Il primo passo è sicuramente l’analisi delle tue caratteristiche personali: i punti di forza, le attitudini, le motivazioni e le tue unicità, ma anche le tue debolezze devono essere tenute in considerazione. Quando avrai fatto una vera analisi di ciò che puoi offrire e che ti rende unico, potrai cercare la tua nicchia di mercato, il tuo settore specifico ed i tuoi clienti ideali. Una cosa importante: quando fai l’analisi delle tue caratteristiche sii onesto con te stesso. Descrivi le tue caratteristiche reali e non quelle che vorresti avere. Esiste una nicchia ideale per tutti, mentire a te stesso sui tuoi punti di forza ti porterà a cercare di inserirti in un settore specifico che non è il tuo, che non ti appartiene e nel quale non potrai essere competitivo.
Analisi del settore

Quando avrai trovato la tua nicchia, analizza il tuo settore di riferimento. Osserva cosa fa la concorrenza. Cerca di imparare dagli esempi di successo, ma analizza anche dagli insuccessi. Molto spesso si impara di più dagli errori che dai buoni risultati. Ricordati che “osservare” la concorrenza non vuol dire copiare, ma prendere spunti ed idee. Se fai quello che altri già fanno, sarai solo la loro brutta imitazione. Il personal branding serve a farti distinguere dalla massa, quindi esprimi la tua creatività ed esalta le tue idee e caratteristiche uniche.
L’analisi del settore, in realtà, è una pratica che non dovresti mai interrompere. Oltre ad avere sempre una visione del tuo mercato, ti aiuta anche a capire le nuove tendenze e cosa chiedono i clienti. In questo modo potrai battere la concorrenza sul tempo, studiando e proponendo specifici servizi prima degli altri, posizionandoti come esperto di quello specifico argomento.
Comunica
Adesso che hai trovato i tuoi punti di forza e la tua nicchia di settore, come fare per farsi notare? Content marketing e comment marketing sono le tue armi migliori. Utilizza qualsiasi piattaforma e tipo di contenuto che ritieni efficace: social, sito, blog, podcast, YouTube, ecc… Naturalmente non sei obbligato ad utilizzarli tutti, ma solo quelli che ritieni più utili per te e la tua comunicazione. Ma soprattutto utilizza solo quelli che puoi seguire. Non aprire troppi canali che poi non riuscirai a gestire, un canale lasciato all’abbandono è il tuo peggior biglietto da visita. Meglio iniziare piano con un canale social e poi, in un secondo momento, aprire un nuovo canale di comunicazione. Crescendo piano piano riuscirai a farti notare meglio, piuttosto che fare sporadiche apparizioni quando ancora nessuno conosce il tuo nome.
Fatti riconoscere
Quando comunichi su più canali, essere facilmente riconoscibile è molto importante. Se leggo un tuo commento su un blog, deve subito venirmi in mente il tuo canale YouTube o il tuo account Instagram. Come puoi fare? Utilizza sempre il tuo nome su ogni piattaforma, allo stesso modo utilizza sempre lo stesso avatar. Collega il più possibile i tuoi account social: quando ti iscrivi a siti o portali di settore, prediligi l’iscrizione tramite account social piuttosto che tramite email. Anche il tono di voce è importante, deve saperti distinguere e caratterizzare. Se usi un tono informale su Instagram e formale su Facebook, sicuramente faccio fatica a ricollegare i due account quando leggo un tuo commento.

Sito e blog
Avere un sito o un blog personale aiuta molto il lavoro di personal branding. Per iniziare, anche solo costruire una semplice landing page può essere una buona soluzione per iniziare. Questi sono i tuoi spazi, nei quali potrai dimostrare veramente chi sei e come lavori. Sui social sei obbligato a sottostare a regole che vengono imposte, sul tuo sito puoi fare e scrivere tutto ciò che vuoi. Hai la completa libertà di espressione e comunicazione. Il rovescio della medaglia di tanta libertà sta nel fatto che, per poter fare conoscere il tuo sito, occorre del lavoro extra. Scordati di aprire un tuo sito personale e, come per magia, veder arrivare 500 visitatori al giorno. Tralasciando il discorso pubblicità, esistono due modi per fare conoscere il tuo sito: SEO e social. Con un buon lavoro di SEO, legato a contenuti interessanti, potrai raggiungere persone che non ti conoscono ma che cercano le tue competenze. Per il lato social il discorso è più facile: se stai lavorando bene e stai creando la tua community, sarà semplice portare i tuoi follower sul sito per poter leggere approfondimenti e seguire più da vicino i tuoi lavori.
Conclusioni
Come puoi vedere, ci sono molte opportunità per farsi conoscere, ma in realtà pochi le sfruttano. Che ti piaccia o no siamo nell’era delle connessioni e, sempre più spesso, non lavora il più bravo ma chi, oltre ad avere buone qualità, riesce ad ottenere maggiore visibilità. Purtroppo c’è una dura regola con la quale fare i conti: se non ti fai notare, per i tuoi clienti non esisti.
Se con questo articolo hai percepito i vantaggi che potresti ottenere da una campagna di personal branding, ma trovi difficoltà nel prepararla e gestirla da solo, non esitare a contattarci. Insieme pianificheremo la migliore strategia per farti emergere nel tuo settore e farti notare dai tuoi potenziali clienti.